Lorenzo Bertocchini in mini tour da Orello&Friends

Il cantautore è ormai di casa all’Orello&Friends.
La sua voce e la sua musica hanno accompagnato la festa dell’inaugurazione ed ora sarà di nuovo con noi per un mini tour di 3 serate con musica dal vivo: mercoledì 1 giugno, venerdì  24 giugno e venerdì 22 luglio: appunta queste date in agenda!

Lorenzo vanta una lunga esperienza, ricca di collaborazioni con altri musicisti, gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio:

Lorenzo, quando e perché hai scelto di dedicarti completamente alla musica?

La musica è sempre stata fondamentale per me. Mi ricordo che a un’età in cui probabilmente non sapevo ancora andare in bicicletta, era impossibile separarmi dal mio primo “mangiadischi” arancione. Mi ricordo anche l’interesse che suscitarono in me i vinili dei Beatles e di Leonard Cohen che facevano parte della collezione di mio padre e che trovai in giro per casa un giorno della mia infanzia.

All’età di 10 anni inaugurai quello che sarebbe diventato per anni uno dei miei passatempi preferiti: ascoltare la radio e registrare su cassetta le canzoni che più mi piacevano, per poi impararle a memoria. Poi, a metà degli anni ’80, quando “Deejay Television” trasmise i video dell’album “Born In The USA” di Bruce Springsteen, rimasi folgorato e decisi di fare un passo in più: armarmi di chitarra e iniziare a suonare.

E allora via con “Twist And Shout”, “Stand By Me” e “Blowin’ In The Wind”!

Poco dopo, la nuova necessità era “dire qualcosa di mio”, così iniziai a scrivere canzoni. Ricordo ancora la sensazione di magia che arrivò insieme alla mia prima canzone… Finalmente ero quello che volevo essere: un cantautore!

Il mio primo tentativo di mettere insieme un gruppo fallì miseramente quando, alle prime prove, il batterista mi disse che mai nella vita avrei potuto fare il cantante. Ma non mi lasciai abbattere e misi insieme una formazione davvero audace per debuttare dal vivo facendo rock’n’roll tirato: il trio di chitarre (sì, chitarre e basta…) “Wanted!”.

Un paio d’anni dopo, i miei due compagni d’avventura andarono a studiare all’estero e io, insieme al pianista Roberto Masciocchi, fondai gli Apple Pirates. Nel frattempo avevo iniziato a lavorare come creativo pubblicitario in una grande agenzia milanese, ma i concerti dal vivo erano un appuntamento fisso del weekend. Qualche anno dopo arrivò il momento in cui l’hobby superò il lavoro, e poco dopo decisi di “vivere di musica”.

Gli Apple Pirates sono ancora insieme oggi, ma da parecchi anni gran parte dei miei concerti sono “in solitaria”, oppure in formazioni intermedie come i duo e i trio (a volte con musicisti della band, altre no).

Qual è una canzone speciale per te e perché?

Tra le mie vecchie canzoni, “Whatever Happens Next…” è sicuramente il mio “manifesto”, il mio motto. Tra le nuove, sono molto affezionato a “You Like, I Like”, una sorta di tango-folk. Sono attualmente al lavoro in studio di registrazione e spero di pubblicarla presto in un nuovo CD.

Tra le canzoni che mi hanno influenzato, ce ne sono decine e decine di Bob Dylan, Tom Waits, Elliott Murphy, Dan Bern, John Prine, Loudon Wainwright III, Jim Croce, Sam Cooke… Ma la mia canzone “da isola deserta”, la mia preferita di sempre, è sicuramente “Thunder Road” di Bruce Springsteen. Per me contiene tutto: poesia, romanticismo, innocenza giovanile, disperazione, speranza… Inizia sussurrata e progressivamente si rivela una travolgente fuga rock. E’ molto cinematografica e dal vivo diventa anche un dialogo con il pubblico… Vedere la E-Street Band che la suona dal vivo è uno dei ricordi più belli della mia esperienza concertistica.

In “tempi normali” hai un’attività live molto intensa, ed hai suonato ovunque in Italia, Europa e USA. Poi è arrivato il Covid19. Devono essere stati due anni molto difficili…

Sì, ma mi hanno dato l’opportunità di riscoprire le cose davvero importanti della vita, oltre che di creare “nuove forme” di musica.

Nel mese di marzo 2020, dopo due giorni di lockdown, mi sono ritrovato chiuso in casa senza poter portare la mia musica “on the road”, così ho provato a fare ciò che avevo sempre rifiutato prima: una diretta su Facebook. Mi sono divertito, così ho ripetuto l’esperimento il giorno successivo, il giorno dopo e il giorno dopo ancora. Improvvisamente, non riuscivo a fermarmi e sono arrivato a battere il record di 100 dirette in 100 giorni. Ma la cosa più straordinaria è che progressivamente si è venuto a creare un gruppo d’ascolto fatto di persone che seguono ogni mio live, collegandosi dagli USA, dall’Australia, dal Sudafrica, da tutta Europa e da altri Paesi ancora. Così, pur avendo ricominciato a suonare dal vivo sui palchi “veri”, ho deciso di mantenere due dirette a settimana: hanno luogo il mercoledì e la domenica alle 19.00, sulla pagina facebook.com/applepirates e sono pubbliche, quindi visibili a tutti.

E poi, naturalmente, ho scritto decine di canzoni “a tema Covid”. Alcune sono ironiche, altre più intense. Le sto pubblicando, poco alla volta, su Bandcamp e su YouTube.

Eri con noi all’inaugurazione di Orello&Friends cantando per i nostri ospiti. In questa occasione ti abbiamo raccontato il nostro progetto: un locale in cui sentirsi tra amici ed un’esperienza ancora più speciale grazie al Club (il nostro Symposium Club). Cosa ne pensi?

Il vostro ristorante è davvero molto ospitale, l’ambiente particolarmente gradevole e le proposte enogastronomiche a dir poco stuzzicanti.

Che l’amicizia e la condivisione siano un punto cardine di Orello&Friends lo si capisce già dal nome. Ma dopo averne saputo di più sulle vostre attività e sul vostro Club, mi rendo conto di quanto siamo sulla stessa lunghezza d’onda e spero di poter essere “dei vostri” il più possibile.

Lorenzo Bertocchini (chitarra, ukulele, armonica e voce) scrive canzoni da sempre e suona dal vivo dal 1990. Nelle serate all’Orello sarà accompagnato da Giorgio Caserini (chitarra, cajon e cori) musicista che suona con lui negli Apple Pirates, band storica in cui tutto è speciale.
A partire dal debutto, con Angelo Branduardi che si aggregò a loro suonando il violino. Il loro inconfondibile, scanzonato sound trae da tutte le radici della grande musica americana: il country, il rockabilly, il folk, il blues…